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di Alberto Trevellin
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Non basteranno queste poche righe per descrivere la perdita di un regno, ma voglio provare a dirvi lo stesso qualcosa sulla nonna Milena.
Un paio d’anni fa, mentre eravamo seduti in giardino, con le lacrime agli occhi mi aveva detto:
– Guarda Alberto, guarda te stesso, i miei figli, i miei nipoti, guarda dove sono arrivati, cos’hanno fatto, cosa faranno. Io non ho fatto nulla come loro, ma sono diventata la pietra d’angolo. La pietra d’angolo di cui parla il Signore sono anche io! Sono io, Alberto!
– Sì, nonna – le avevo risposto commosso – è vero.
E abbiamo continuato a guardare i campi intorno.
La pietra d’angolo è quella che sta in basso e regge tutto il peso di una casa. Quella a cui nessuno bada troppo, ma che permette alla casa stessa di non crollare, di stare lì ed essere ammirata.
Per questo la nonna Milena era una guerriera, proprio lei, un’umile donna di un umile paese di periferia.
Noi immaginiamo un guerriero come un duro, uno con i muscoli, che sprezza il pericolo e non ha paura di niente. La nonna non era così, era guerriera d’altra specie.
L’ho imparato soprattutto negli ultimi mesi, quando andavo a salutarla. Se ne stava a letto, immobile, stanca, sfibrata, con un tumore che le marciva la faccia e mandava cattivo odore. Se ne stava immersa nel male, nella sofferenza, la sua, ma con il rosario d’olivo in mano.
Ecco, proprio in questo ultimo periodo ho compreso la tempra di questa donna, che ha attraversato la guerra, diverse vicissitudini familiari, un primo tumore vent’anni fa e poi questo, che l’ha portata via, ma sempre con una fede immensa.
Mia nonna è un faro per la mia fede. Sì, perché se una che è immersa nel male non si mette a bestemmiare Dio, come sarebbe giusto, ma lo prega, con il rosario tra le dita, tra un rantolo e l’altro, allora è una santa. Lei, proprio come i santi, aveva capito che per instaurare una vera relazione con Dio bisogna pregare. Ricordo quando diceva: – Sta notte mi sono svegliata e ho pregato per… Domani sera vado a pregare per… Questa mattina, poco prima dell’alba sono uscita, ho guardato le stelle e ho pregato per…
Nemmeno nei libri ho trovato qualcosa di simile.
Il suo essere guerriera è consistito proprio in questo, non nello sconfiggere il male, ma nel continuare a opporsi al male con il bene. Quel rosario tra le mani era il suo modo di non arrendersi a una presenza così assurda in questa nostra vita. Sapeva che maledicendo Dio avrebbe fatto il gioco del male, invece con la preghiera ha voluto dimostrare che l’ultima parola, alla fine di tutto, ce l’ha il bene.
Noi andiamo in cerca di motivi per credere, cerchiamo di spiegare Dio, vorremo misurarlo col metro. Invece ecco mia nonna, quinta elementare e qualche libro letto. E una fede luminosa, esempio concreto del Magnificat: ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili.
Credeva in Dio e si fidava di lui perché ne era innamorata. Questo mi ha insegnato: l’amore è l’unico modo per accedervi.
Da quando l’altra notte ho saputo che era morta, mi si è piantata nella mente un’immagine di lei che sale un sentiero di montagna: è giovane, bella, sorride felice. Avrà vent’anni.
Io le sto davanti e saliamo insieme verso la cima, come non abbiamo mai fatto in questa vita.
Chissà che montagne ci saranno lassù… intanto sali tu, nonna, adesso che puoi e un giorno solcheremo insieme i sentieri del Cielo, dove non c’è più sofferenza, né tumore, né fatica, solo la gioia di quel sorriso che ora ti vedo nel volto.
Caro Alberto
Le tue bellissime parole esprimono tutto l’amore che la tua nonna ti ha lasciato….
Complimenti per l’emozione che sai trasmettere con la scrittura!
Ciao Antonella,
grazie mille!
Caro Alberto .. mai come ora potrei capire meglio le tue parole …
Io ho perso mia mamma 5 anni fa , ma anche mia nonna … il 22 luglio e in un certo modo le loro storie si assomigliano …
quello che trovo Stupendo è che , anche
Di fronte alla morte , sai trovare parole di vita e di speranza..Il tuo lutto non è di disperazione ma di dignità .. volgi lo sguardo a quel che ci attende senza paura .. piuttosto con la certezza che la rivedrai e che insieme camminerete ..
Grazie delle tue parole.
Grazie a te Michela, hai colto bene quello che volevo dire. Ciao!