Ci sono libri che compri e poi lasci in disparte. Lasci che ti aspettino e loro restano là, in un angolo di casa o magari per mesi davanti ai tuoi occhi, sulla mensola vicino al tavolo da pranzo.
È ciò che mi è capitato con un bel libro, bellissimo in alcuni tratti, di Duccio Demetrio, filosofo e fondatore della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (Arezzo).
Demetrio non è credente, si colloca sulle file degli agnostici curiosi e inquieti. Proprio di questa inquetudine parla il suo libro.
Per l’autore anche i non credenti hanno una loro religiosità, una loro inquietudine interiore che nemmeno il ragionamento più razionalista e ateista possono placare. Nessuna spiegazione, anche la più logica, può sanare nell’uomo la sete di ricerca e il desiderio di risposta a tante domande che, proprio nel non credente, non hanno pace.
Da qui un atteggiamento tipicamente ascetico, incredulamente religioso, che cerca un senso senza invischiarsi con dei o dogmi, senza appoggiarsi su verità di fede millenarie, ma pur riamanendo lontano da forme di religiosità sincretista o da una malsana privatizzazione della fede.
Una ricerca, questa degli increduli, da vivere nel caos delle metropoli, nelle sue brutture, nella massa anonima di individui che la abitano senza conoscersi. Troppo facile, dice Demetrio, cercare, addirittura trovare, Dio nella pace di un eremo, lontano dagli uomini, dalle città, immersi nel silenzio della natura.
Il libro indaga proprio questi aspetti sinceramente religiosi di chi una religione non ha, quasi a dire che il desiderio di Dio o quantomeno di una risposta di senso a questa vita è indelebile nell’uomo, necessaria per certi versi.
Un bel libro quindi.
Alla fine nessuna risposta, ma una ricerca che continua e non si arrende. Compito questo, di ogni buon asceta.
Duccio Demetrio
Ascetismo metropolitano – L’inquieta religiosità dei non credenti
Ponte alle Grazie (2009)
Pagg. 160
Euro 13, 50